MUSEO DELLE SCIENZE - PROGETTO KABOBO EXPEDITION
<< Negli ultimi quindici anni la consapevolezza che esistano ancora, sul nostro pianeta, zone inesplorate e specie sconosciute, ha rinvigorito l’interesse per l’esplorazione scientifica. >>
Un progetto del MUSE – Museo delle Scienze di Trento e Università di Verona con WCS – Wildlife Conservation Society, USA- DRC
Il Progetto
Kabobo è una zona del Congo che custodisce un patrimonio biologico di estremo interesse, vista la posizione e il millenario isolamento. Una spedizione scientifica si è avventurata nell'area con il duplice obiettivo di definire il valore biologico dell'area e di spingere le autorità e i movimenti locali a istituire un parco protetto. La spedizione può essere seguita in diretta.
Pensate che non esistano più angoli del pianeta inesplorati? La Regione di Kabobo, nella Repubblica Democratica del Congo, che si estende per circa 100 km lungo la sponda occidentale del lago Tanganica e rappresenta il più vasto tratto isolato e quasi completamente inesplorato di foresta montana nel Congo orientale. Dal 1960 questo spazio è stato rifugio di milizie armate che hanno combattuto contro il Governo. Solo oggi è possibile investigare questa grande foresta che, data la sua posizione geografica e l’isolamento millenario, probabilmente ospita numerose specie nuove per la scienza, inclusi vertebrati.
Ora questo angolo incontaminato del mondo sarà la meta di una spedizione scientifica, Kabobo Expedition, che vede coinvolto Il Muse, Museo delle scienze di Trento, l'Università di Verona e WCS – Wildlife Conservation Society, USA- DRC.
L’obiettivo principale di Kabobo Expedition è definire con precisione il valore biologico del massiccio di Kabobo e la sua unicità biologica, investigando le aree geograficamente distanti da quanto già conosciuto e addentrandosi in luoghi mai prima campionati. Il fine ultimo è di spingere sia la comunità scientifica internazionale, sia le autorità locali a fare il possibile per trasformare le numerose riserve presenti, nel parco nazionale proposto di Ngamikka. La proposta di trasformare Kabobo in un parco nazionale è stata discussa con le comunità locali, che si sono fatte a loro volta promotrici dell’iniziativa e considerano l’istituzione del parco una grande opportunità per mantenere intatta l’identità del territorio e per intraprendere un percorso di sviluppo, anche economico.
Nel corso dell’esplorazione, il gruppo sequenzierà – grazie a GENE, il nuovo sistema per estrarre, amplificare e sequenziale il DNA fuori da un ambiente controllato, messo a punto da un team di ricerca del MUSE e dell’Università di Verona nel 2015 - specie appartenenti a differenti gruppi tassonomici (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, artropodi). Manderà quindi la sequenza di DNA via satellite al database (che contiene oltre 10,000 sequenze uniche di anfibi in Africa) o alla GenBank per verificarne la similarità genetica.
Questa rapida diagnosi molecolare permetterà di comprendere il significato delle ricerche in tempo reale. Sarà la prima volta in cui questa tecnica sarà applicata sul campo e su differenti organismi. Questo laboratorio portatile porta l’analisi molecolare direttamente sul campo, rivoluzionando l’esplorazione biologica.
L'esplorazione e la ricerca scientifica saranno oggetto di un documentario, che racconterà l’esplorazione biologica del Monte Kabobo, l’utilizzo di GENE, e sarà il mezzo per produrre ulteriori risultati e informazioni al fine di avere materiale a supporto del valore biologico della foresta e supportarne la conservazione. Il film documenterà anche la condivisione del processo di conoscenza scientifica con le comunità locali e il processo in corso, voluto dalle comunità locali, per la creazione del Parco Nazionale della regione di Kabobo.
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